Con
quella camicia addosso hanno fatto davvero di tutto, comprese le pulizie di
casa, una partita a bowling e persino una sciata, perché l’obiettivo dei 15
collaudatori sparsi in tutto il mondo e usati per la “100 Day Challenge” era
quello di dimostrare che la camicia in questione poteva essere realmente
indossata per 100 giorni di fila senza che ci fosse l’inevitabile e
maleodorante obbligo di cambiarla. E nemmeno di stirarla, perché non fa pieghe
neppure dopo la strizzata più energica.
A
realizzare il sogno di ogni casalinga disperata dinnanzi ai cumuli di camicie
del marito da lavare e stirare è stata l’azienda americana Wool&Prince che,
dopo sei mesi di test e ricerche, ha sviluppato e brevettato un tessuto che ha
la morbidezza al tatto del cotone, ma in realtà è fatto di un pregiatissimo
filato di lana, che dura sei volte in più del cotone, ha una maggiore
resistenza agli strappi (la lana può essere torta e ritorta per oltre 20mila
volte senza rompersi contro le 3.200 del cotone) e grazie alla piegatura
naturale mantiene la forma senza necessitare di stiro. Non solo.
A
differenza degli altri materiali, che s’impregnano di sudore e sviluppano un
cattivo odore già dopo poche ore dall’utilizzo, la lana assorbe il sudore
e lo fa evaporare, eliminando la puzza al punto che la camicia sembra ogni
volta fresca di bucato, anche se magari è usata da diversi giorni. Oppure «si
prova ad accartocciarla a mo’ di palla e ad infilarla sul fondo dello zaino,
per vedere come viene fuori, salvo ritrovarla pronta da indossare manco fosse
stata appena tolta dall’armadio», come ha raccontato uno dei tester della “100
Day Challenge”.
Ideata
a Brooklyn ma realizzata a Shangai è
disponibile in quattro taglie (S, M, L,
XL).
La camicia
“a
lunga conservazione”
(Fonte:Corriere.it)
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni tuo commento allieta il mio cuore ♥grazie!!♥